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Progetto "Tempa Rossa" ho richiesto un approfondimento condiviso.

  • Immagine del redattore: Francesco Pietrantuono
    Francesco Pietrantuono
  • 27 mar 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

E’ stato un incontro molto lungo, che ha consentito un confronto costruttivo e che è stato utile a porre le basi per una corretta informazione da mettere in campo nei confronti della comunità relativamente a tematiche sensibili ed importanti come il monitoraggio ambientale o le contromisure da adottare di fronte agli eventuali superamenti delle soglie di contaminazione.

Il “Progetto Interregionale Tempa Rossa”, riguarda il giacimento dell’alta valle del Sauro, nelle vicinanze dei comuni di Corleto Perticara, Guardia Perticara (Potenza) e Gorgoglione (Matera).

Si è fatto il punto della situazione partendo dal monitoraggio della situazione ambientale condotta dalla Regione a partire dal 2014 a 3 comuni, poi estesa successivamente a tutti i 13 comuni dell'area interessati, su rilievi concernenti acque sotterranee, suolo, sottosuolo, qualità dell’aria, flora, fauna, specie ittiche, ecosistemi, stato e tipologie di coltura presenti nelle aree della concessione, parametri meteo ed acquisizioni acustiche in più periodi di riferimento, a partire dal 2014 ed in diversi punti di attenzione.

Per quanto riguarda il controllo della sismicità la Total ha identificato 12 stazioni di monitoraggio - con distanza di 3-4 chilometri dai pozzi e 7-8 chilometri dai settori periferici, i cui dati rilevati sono stati messi in confronto con i parametri nazionali e non hanno riscontrato criticità, ed un’indagine dell’incidenza sui livelli di mortalità stradale riguardanti specie selvatiche di animali presenti nelle vicinanze degli impianti.

L’intento dell’incontro di ieri è stato quello di avere un quadro dettagliato della situazione, con un’attenta analisi che è partita dal cosiddetto punto zero: la situazione, cioè, esistente prima dell’avvio vero e proprio delle produzioni e delle attività estrattive. Abbiamo anche stimolato un dibattito sulla correlazione fra i modelli e le reti di monitoraggio. Tutto questo per capire quali sono le evoluzioni che ci sono state e le eventuali criticità emerse. Ritengo comunque necessario definire un approfondimento condiviso, soprattutto sulle osservazioni mosse da Arpab ed Ispra per quanto riguarda le acque sotterranee. Ho esortato Arpab e Total a realizzare nei prossimi mesi i campionamenti che si rendano necessari, sulla base però di una metodologia condivisa e con l’attivazione di un tavolo operativo che prenda in considerazione tutti gli elementi in campo. Abbiamo inoltre proposto l’ipotesi di una costruzione di reti di controllo delle matrici ambientali, per valutare la ricaduta delle emissioni ed il livello di esposizione al rischio dei residenti. Ci siamo quindi soffermati sulle azioni da intraprendere per intervenire sui siti dove si sono verificati, per vari motivi, sforamenti delle soglie di contaminazione nei pressi di pozzi.

Il servizio del TG regionale.

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