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Il nucleare non rappresenta la visione strategica da noi perseguita.

  • Immagine del redattore: Francesco Pietrantuono
    Francesco Pietrantuono
  • 12 apr 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

Ieri in un incontro con i rappresentanti di Anci, Associazioni ambientaliste, Sindacati, Ordini professionali e Associazioni Agricoltori abbiamo nuovamente ribadito la netta contrarietà all'individuazione del nostro territorio regionale come sito nazionale per lo smaltimento di scorie nucleari.

Lo scorso settembre avevamo già inviato le nostre osservazioni al Ministero nell'ambito del procedimento di VAS (Valutazione ambientale strategica) in cui sostanziavamo anche tecnicamente la nostra contrarietà.

La vicenda di Scanzano assieme ad una serie di osservazioni di carattere tecnico-scientifico legate a ragioni ambientali motivano l’inidoneità della nostra Regione ad accogliere un sito di rifiuti radioattivi. Il percorso nucleare non è più compatibile con la Basilicata e non rientra nella visione di sviluppo strategico da noi perseguita. Proprio in tale ottica, infatti, non ci siamo candidati ad un bando Enea per un centro di ricerca sulla fusione nucleare per la produzione di energia elettrica, a dimostrazione che le nostre scelte, anche nel campo dell’innovazione e della ricerca, sono lontane da tale ambito.

Mi ritengo ancora una volta soddisfatto della partecipazione e della condivisione comune del percorso, iniziato già lo scorso anno, che non solo valorizza la precedente esperienza di Scanzano ma è l’unico percorso da seguire anche in futuro per scongiurare il rischio di un deposito nucleare in terra lucana.

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