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AREE PROTETTE, PER LA BASILICATA ALTRI DUE SITI NATURA 2000.

Dopo la designazione di 55 Aree protette speciali e l’Istituzione del Parco Naturale Regionale del Vulture,abbiamo proposto alla Commissione Europea alla altri due siti caratterizzati da elementi di particolare pregio naturalistico e da elementi di notevole suggestione paesaggistica .

Si tratta delle "Gole del Platano" ubicato nella parte nord-occidentale della Regione a confine con la Campania, ricade nel bacino idrografico del fiume Sele e nei territori amministrativi di Baragiano, Bella, Balvano, Muro Lucano e Vietri di Potenza.

-Il torrente Platano scorre incassato tra pareti rocciose a sviluppo verticale a di un canyon connotato da un carattere particolarmente selvaggio, che si accentua man mano che si scende lungo il torrente così come il grado di naturalità delle formazioni individuate. Tutto ciò rende il sito particolarmente interessante dal punto di vista conservazionistico ma anche attraente e suggestivo per una fruizione sostenibile ed esperta. Ricco è inoltre il contingente faunistico con particolare riferimento all’avifauna.

-"Monte Misegna -Torrente di Mella-" ricade invece nei territori amministrativi di Stigliano e S. Mauro Forte in provincia di Matera.

L’area individuata costituisce un importante corridoio ecologico che connette grandi complessi boschivi delle foreste delle aree collinari e montane interne del Materano (Bosco di Montepiano – Foresta Gallipoli Cognato) con gli ambienti calanchivi dell’arco jonico. Il sito presenta un elevato grado di naturalità e riveste un’importanza strategica, per la conservazione e l’espansione naturale di alcune specie faunistiche segnatamente rare (sia tra i mammiferi che tra gli uccelli) e per la colonizzazione di aree geografiche nuove per alcune specie vulnerabili e minacciate.

E’ opportuno ricordare che, grazie al lavoro dell’Ufficio Parchi, biodiversità e tutela della natura, sono state lucane le prime 20 ZSC designate dal Ministero dell’Ambiente per la regione biogeografica mediterranea, che il Dipartimento Ambiente ha costruito un sistema di governance di questa rete di siti attraverso la programmazione delle risorse comunitarie (Prioritized Action Framework) e con il Programma INNGREENPAF sta attivando, insieme agli Enti Gestori delle ZSC, progetti che danno concreta attuazione alle azioni e misure ritenute prioritarie per la conservazione di questo ricchissimo patrimonio naturalistico.

Nel caso dei nuovi siti proposti, a partire dalla esperienza maturata, è stata attivata una sorta di “concertazione ex ante” con le Amministrazioni interessate per rendere informati e consapevoli gli amministratori locali sulle opportunità e sulle limitazioni previste dalla norme vigenti, al fine di includere nei siti solo territori con elevata valenza naturalistica e con scarsa vocazione per usi alternativi conflittuali con gli obiettivi di conservazione.

Ulteriori quattro siti (SIC/ZPS) saranno proposti a breve con l’obiettivo di potenziare una infrastruttura ambientale che connetta ambiti territoriali ad elevata naturalità, ed aumentare le connessioni tra i territori più fragili e gli ecosistemi più rari, efficace strumento per la conservazione della biodiversità regionale nel suo complesso.

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