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La mia storia in Regione (parte 1)



Voglio raccontarti una storia.

Riguarda me, ma se avrai la pazienza di leggermi fino in fondo, scoprirai che sei TU il vero protagonista. Facciamo un salto indietro nel tempo. Nel 2013 ero consigliere provinciale e nonostante avessi:

- portato avanti il Patto dei Sindaci facendo realizzare a molti Comuni il Piano d'azione per le energie sostenibili; - lanciato il green music award; - ragionato con Jeremy Rifkin in Basilicata di come superare il petrolio; - portato avanti il programma scuola ecologica in scuola sicura; - lavorato con il progetto futurenergy per diffondere le buone pratiche della sostenibilità nelle scuole; capii che tutto ciò non bastava.

Se mi segui da un po’ sui social (https://www.facebook.com/francescopietrantuono.it) o sul blog sai bene quanto io sia sempre stato in prima linea nella difesa dei diritti delle persone. Dopo essermi laureato con 110/110 presso l’Università “Luiss Guido Carli” di Roma con la tesi “Etica e finanza da una prospettiva storica” ebbi l’onore infatti di poter servire i cittadini che riposero in me la loro fiducia eleggendomi a consigliere provinciale. Ma pur continuando a dare il massimo in quel ruolo era impossibile cambiare le grandi cose.

Nel mio cuore sapevo in realtà che rimanere in quella condizione significava rinunciare al mio sogno più grande:rivoluzionare e migliorare davvero a 360 gradi il sistema ambientale e di sviluppo della Basilicata. Volevo trasformare la nostra regione attraverso chi da sempre costituisce la leva della rivoluzione ovvero i cittadini che ogni giorno si battono contro tutto e tutti, contro la burocrazia e le tasse pur di difendere il proprio spazio, il proprio lavoro, i propri cari e dimostrare che in questo mondo, in cui tutto sembra andare a rotoli, è ancora possibile far funzionare qualcosa come si deve.

Non a caso ho la massima stima di te, dal momento che mi hai dimostrato nei fatti, dandomi la tua fiducia già in passato, di essere una persona attenta, responsabile e che si impegna per il bene della propria terra. Era la fine del 2012 e decisi di accettare la sfida con me stesso. Mi candidai in un ruolo dove potevo fare di più: quello di consigliere regionale. In Italia purtroppo per quanto riguarda la tutela dell’ambiente partiamo da un livello veramente basso. Siamo indietro. Molto indietro. Così mi misi a riflettere sulla situazione.

Immaginai lo sforzo necessario per poter far fare alla nostra amata Basilicata a livello ambientale ed energetico un grosso salto in avanti e smettere di raccontarcela sempre che le cose in Italia sono così e basta. Ma purtroppo mi resi conto che si trattava di un’impresa TITANICA. Portai a casa anche solo da consigliere alcuni buoni risultati ovvero l'approvazione della strategia Rifiuti Zero e l'approvazione dell'ecotassa per ridurre i conferimenti in discarica ed all’inceneritore.

Ammetto che in quei momenti la rabbia e la rassegnazione prevalevano su di me. Finché a luglio 2016 arrivò la proposta di ricoprire il ruolo di Assessore all'ambiente ed energia. All’inizio pensai: “Chi me lo fa fare? Per quale motivo dovrei mettermi contro grandissime aziende per inseguire un sogno che sembra impossibile da raggiungere?”

Volevo rinunciare.Mi ero praticamente messo l’anima in pace. Ma in cuor mio non ero tranquillo. Sapevo che non sarebbe finita così. Qualcosa al mio interno non era d’accordo con la decisione razionale che mi ero sforzato di prendere ovvero quella di continuare semplicemente il mio mandato come consigliere. Era come se cercassi la scusa per cambiare idea. E la scusa arrivò sotto forma di Giada, mia moglie, che mi convinse a prendere una decisione. Dissi: “vediamo di organizzarci e risollevare le sorti di questa terra per i nostri figli!” Accettai e mi gettai a capofitto in questa nuova sfida.

Cominciai ad elaborare delle strategie con i miei nuovi collaboratori e con i ragazzi del PSI Lucano. Persone straordinarie ma con le quali ancora non eravamo in grado di trovare la quadra del cerchio. Il problema non era “gestire meglio la situazione attuale” anche se alcuni credevano che il punto fosse quello. Io invece ero perfettamente consapevole che il problema fosse un altro. Ma loro ancora non lo sapevano...

Durante un incontro spiegai quello che era il vero problema. Ciò di cui aveva VERAMENTE bisogno la Basilicata era cambiare completamente modello di gestione ambientale! I miei nuovi collaboratori e i ragazzi del PSI Lucano si fidarono e mi diedero carta bianca. Quindi diedi seguito a numerosissime iniziative, smembrando e ricostruendo da capo a piedi tutto ciò che aveva la massima priorità con il tempo limitato a mia disposizione. Ecco quanto fatto da agosto 2016 (quindi in due anni e mezzo).

1- Energia e innovazione

Pretendo rispetto per la nostra terra e per tutti i lucani. Per tale ragione abbiamo chiuso il COVA di Viggiano e impedito la partenza dell’azienda petrolifera TOTAL a Tempa Rossa e non abbiamo autorizzato nessun altro pozzo o concessione così come abbiamo bocciato le proroghe.

Per contrastare l’eolico selvaggio abbiamo inoltre (Legge regionale 54/2015 e successive modifiche)adottato le norme per il corretto inserimento degli impianti nel territorio e introdotto (con l’art.56 della L.R. 29 giugno 2018, n.11) il Libretto di Sicurezza degli Impianti Eolici. Siamo i primi in Italia ad adottare questo sistema che obbliga i soggetti titolari responsabili a dare conto degli interventi di manutenzione, effettuati anche ai fini della sicurezza di tutte le parti costituenti l’impianto.

Per l’efficienza energetica abbiamo assegnato ai Comuni e ad altri Enti le somme occorrenti per effettuare la diagnosi energetica degli edifici pubblici e con un apposito avviso saranno finanziati impianti di cogenerazione / trigenerazione alimentati a biomasse solide per la produzione di energia elettrica e termica. Inoltre sono state assegnate risorse per migliorare l’efficienza delle case popolari.

Per stare al passo con l’innovazione abbiamo finanziato anche il rifacimento della rete di elettricità in Smart Grids per tutta la Basilicata. Si tratta del più grande investimento in reti intelligenti. Tra i progetti c’èanche quello della cabina primaria di Melfi-Sata, per la formazione di reti intelligenti di distribuzione dell’energia elettrica in area industriale. Con D.G.R. 24/11/2017, n.1257 abbiamo istituito il Catasto regionale degli impianti comunali di pubblica illuminazione. Infine con le norme in materia di promozione dell’utilizzo dell’IDROGENO (art.58 L.R. n.11/2018) intendiamo innovare il sistema favorendo un’economia basata anche su tale combustibile, alternativo alle fonti fossili.

In seguito agli sversamenti da parte di aziende petrolifere abbiamo CHIUSO ilCova di Viggiano e imposto il Piano di Caratterizzazione delle aree interessate alla fuoriuscita del greggio. Poi abbiamo detto NO alla variante del Progetto Tempa Rossa per la realizzazione di un centro di carico per il trasferimento del greggio a terminali di esportazione (il cosiddetto “No alle autobotti”) e successivamente l’azienda petrolifera Total è stata diffidata dall’esecuzione delle prove funzionali di esercizio dell’impianto per la mancata ottemperanza da parte della Società a tutte le prescrizioni contenute nella D.G.R. n. 1888/2011. Con DGR n. 60 del 24 gennaio 2019, infine, relativamente al “Progetto di perforazione del pozzo denominato Gorgoglione 3 nel Comune di Corleto Perticara (PZ)” abbiamo espresso parere CONTRARIO al rilascio del giudizio di Compatibilità Ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Pertanto, NON ho consentito e NON consentirò nessuna altra attività petrolifera in Basilicata.

2- Paesaggio e Biodiversità

A dicembre 2017 la realizzazione di un portale dedicato al Piano Paesaggistico ha dotato la Basilicata di un importantissimo strumento che contribuisce a rendere pubblico un ricco patrimonio di dati territoriali certificati, utili a rendere più forte la salvaguardia del territorio, il monitoraggio e controllo delle trasformazioni. A dicembre 2018 l’approvazione del Documento Programmatico del Piano ha definito lo scenario strategico, organizzato in obiettivi e progetti.

Il ragionamento è questo: il territorio rurale della Basilicata è uno degli elementi portanti nella storia della comunità lucana e siamo convinti che la sua conservazione e valorizzazione deve avvenire in un ambito di sviluppo sostenibile per il bene pubblico. Contemporaneamente abbiamo istituito ben 37 nuove Zone di Conservazione Speciale e il primo sito marino della rete Natura2000 denominato “Mare della Magna Grecia” sulla costa Jonica. Solo questa manovra ci permette di proteggere circa il 50% del nostro territorio. Inoltre siamo riusciti (con L.R. n. 28 del 2017) a istituire il Parco Naturale Regionale del Vulture, a cui sono state destinate risorse per riqualificare i Laghi di Monticchio, Grotticelle e per tutelare il falco. Infine abbiamo anche il sogno di candidare al MaB UNESCO il Monte Vulture.

3 - Rifiuti: da emergenza a risorsa

Con la “Strategia Rifiuti Zero” abbiamo messo in campo una gestione innovativa dei rifiuti e dei servizi associati. Le azioni rivolte ai Comuni, attraverso avvisi pubblici, mirano al corretto trattamento dei rifiuti. Obiettivo prioritario è tutelare l’ambiente da uno scorretto smaltimento e dall’indiscriminato abbandono dei rifiuti. L’ottimale sviluppo ambientale della Basilicata è anche connesso ad un programma di innovazioni tecnologiche dedicate al riciclo e al recupero. Lo smaltimento e il riuso di un prodotto riduce anche i costi economici e questo grava di meno sulle spese dei Comuni. Gli obiettivi su cui abbiamo investito sono:

diffusione dei Centri comunali di raccolta; autocompostaggio della frazione umida; impianti di compostaggio a piccola scala; riduzione dei rifiuti urbani; riutilizzo e lotta all’abbandono dei rifiuti.

Il superamento della continua emergenza (che caratterizzava la Basilicata fino a qualche anno fa) unitamente all’incremento della percentuale di raccolta differenziata, prossima ormai al 50% (eravamo solo al 25% nel 2013) aumenterà ancora nei prossimi anni. Con la nuova legge sui rifiuti NON ho consentito inoltre che si realizzassero nuovi inceneritori e nuove discariche in Basilicata (anche se il Governo centrale ha chiesto la modifica dell’art.17, forse qualcuno vorrebbe far bruciare in Basilicata i rifiuti di altre regioni???). Poi ci sono gli interventi che abbiamo fatto nel campo dell’innovazione: grazie alla piattaforma ORSO (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale) ogni cittadino potrà verificare direttamente i dati sulla produzione e gestione dei rifiuti che riguardano il proprio Comune.

4. Bonifiche e risanamento del territorio

Intendo sottolineare l’enorme sforzo economico per trovare le coperture finanziarie di tutti gli interventi. Con la Delibera di Giunta Regionale n. 249 del 23.03.2018, è stato preso atto e sono stati ammesse a finanziamento delle operazioni di bonifica per i centri di raccolta rifiuti presenti nei seguenti comuni: Avigliano; Maratea; San’Angelo Le Fratte; Rapolla; Ferrandina; Lauria; Tito; Moliterno; Genzano di Lucania; Corleto Perticara; Atella; Matera; Salandra; Potenza; Latronico; Senise.

Abbiamo avviato tutti i progetti (in totale 10) di caratterizzazione e bonifica dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) di Tito e Val Basento. In particolare i 4 progetti di bonifica dell’area industriale di Tito sono in stato avanzatissimo. Abbiamo dato il via anche a 4 progetti innovativi per la riduzione dei carichi inquinanti, in dettaglio: A - abbattimento delle concentrazioni di idrocarburi di origine naturale presenti nel torrente Caolo, nel comune di Tramutola (problema noto dal lontano 1933); B - protezione del tratto terminale del Fiume Cavone dagli inquinanti prodotti dalle acque di scarico nei comuni di Scanzano Jonico e Pisticci; C - controllo e risanamento delle acque del lago Laudemio, nel comune di Lagonegro; D - controllo dello stato trofico dei Torrenti Gravina e Jesce, nel comune di Matera, e interventi di risanamento delle acque. 5 - Monitoraggio Ambientale

Con la D.G.R. n. 498 dell’08.06.2018 abbiamo approvato lo schema di Protocollo d'intesa condiviso con il Ministero dell'Ambiente ed il Ministero per lo Sviluppo Economico finalizzato a sviluppare il Piano Regionale di Sostenibilità Ambientale e dei processi di valutazione ambientale nel settore Energetico. E’ da un anno che stiamo lavorando al Piano delle Aree. E’ stato approvato lo schema di Accordo Quadro tra MiSE, Regione Basilicata e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per il miglior monitoraggio possibile dei terremoti. Abbiamo avviato un piano straordinario e complesso di rafforzamento dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, il “Masteplan”: 35 milioni di euro per potenziare quindi tutto il Sistema di protezione ambientale. Le azioni previste sono:

- Potenziamento delle attività svolte presso le sedi dell’agenzia; - Piano di monitoraggio delle acque della Basilicata; - Progetto valori di Fondo; - Supporto al piano regionale di ispezioni AIA; - Supporto al piano regionale ispezioni aziende a rischio di incidente rilevante; - Determinazioni analitiche per caratterizzazioni idrogeologiche; - Monitoraggio degli ecosistemi della Val d’Agri; - Pianificazione della qualità dell’aria ex D.lgs. 152/2010; - Centro di Monitoraggio Ambientale C.M.A.

Queste sono le cose concrete e oggettive fatte in così poco tempo (appena due anni e mezzo).

Ora sta per concludersi questo avvincente capitolo di un cammino di riscatto per l'ambiente e la difesa del territorio della nostra amata Basilicata. Ringrazio tutti, in particolar modo chi ci ha supportato e dato aiuto e suggerimenti, dalle Associazioni Ambientaliste fino ai singoli cittadini che, come me, sono innamorati della nostra terra. Un enorme lavoro è stato fatto. Abbiamo fermato le autorizzazioni per nuove estrazioni petrolifere sia a terra che in mare. Abbiamo evitato che la Basilicata diventasse la "pattumiera d'Italia" fermando la costruzione di altri inceneritori. Abbiamo investito invece sulle energie rinnovabili e raccolta differenziata che, oggi, è a livelli giudicati "impossibili" solo 2 anni fa. Avevamo anche un sogno, realizzare il Parco del Vulture. Oggi quel sogno è realtà e siamo solo agli inizi perché attuando il nostro programma riusciremo a rilanciare l'intera area. Per queste ragioni ho deciso di ricandidarmi. Perché oggi più che mai dobbiamo continuare a difendere la nostra terra. Perché non possiamo cedere la nostra sovranità e le nostre risorse diventando dei burattini diretti da Roma o addirittura da persone del Nord che, fino a poco fa, ci insultavano dicendo "terroni ladri e fannulloni" e oggi pretendono addirittura di farci la morale a casa nostra.

Io, a differenza di altri, sono una persona concreta, seria e coerente, quindi non faccio promesse sparando numeri a caso tipo 60.000 posti di lavoro (quasi l'equivalente di 10 stabilimenti industriali come la Fiat di Melfi) con slogan che ricordano molto quelli di "Cetto la Qualunque" nel celebre film in cui prometteva "un forestale per ogni albero".

Io posso garantire solo una cosa: grazie al tuo appoggio continuerò a difendere realmente gli interessi dei cittadini lucani proteggendo la Basilicata per far diventare il nostro territorio sempre più verde e innovativo. Dobbiamo assolutamente completare tutto ciò che abbiamo già iniziato! E sono convinto che, collaborando come sempre insieme con impegno e dedizione, non si può far altro che andare avanti.

Dobbiamo quindi, oggi più che mai, continuare a difendere la Basilicata!

Ti ho raccontato con il cuore tutta la verità.

Ora non ti resta che confermarmi la tua fiducia.

Francesco Pietrantuono




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